12/06/08

Poesia svedese tradotta in italiano

Tempo fa, ho assistito a una serata dedicata alla poesia all'Istituto Italiano di Cultura a Stocccolma. Erano presenti il poeta, romanziere, saggista nonché professore di letteratura comparata all'Università di Stoccolma Kjell Espmark, dimenticavo è anche membro dell'Accademia di Svezia e presidente della commissione del Premio Nobel:-) e Enrico Tiozzo, professore di lingua e letteratura italiana all'Università di Göteborg. Tiozzo ha tradotto alcune delle poesie di Espmark e il pubblico (una ventina di persone) aveva il piacere di sentirli recitare sia in italiano che svedese e poi anche chiacchierare con i due simpaticissimi signori. Il tono era molto "informale", in Svezia si dà praticamente sempre del tu, anche a un membro dell'Accademia di Svezia. Ecco una poesia, in tutte e due le lingue. Una cosa che mi ha colpito, come è riuscito a mettersi nei panni di una donna tradita Espmark!
LA TRADITA: SOLO UN CONTORNO SENZA FORZA
Lei è dunque stata un'altra per otto anni
senza saperlo.
Ogni giorno c'è stato un equivoco.
Si aggrappa al lavandino. La stanza da bagno vira di bordo.
L'inaudito non è nel guardare all'improvviso
in un entusiasmo inflessibile come quello degli insetti.
L'inaudito è vedere un pomeriggio
scambiati otto anni della propria vita.
I figli hanno saputo. E sono stati risparmiati. Questo amore
è appartenuto a tutta la cerchia dei conoscenti
una comunanza per piena di antenne pendolanti.
Solo lei ne è rimasta fuori.
Il prezzo per la calma di tutti splendente come maggiolini
è la sua esistenza falsificata.
Si guarda il volto trasparente nello specchio.
È del tutto estraneo.
Le mani che diventano bianche intorno al lavandino
non più del suo proprio biancore
non sono sue. Lei non può trattenersi.
E vomita tutti i ricordi menzogneri:
questo volto semichiaro su di lei
sciolto in desiderio e assicurazioni
la sua repentina giovinezza - una gita sulla neve e risate
questi momenti maturi nel cerchio di luce del tavolo da pranzo
quando la voce di lui rendeva reale l'appartamento.
Lei vomita tutta questa vita falsa
questi giornate dal tanfo di gusci di gambero.
Infine siede sul pavimento del bagno
del tutto messa a nudo. Nulla è rimasto degli otto anni.
Solo il sapore di metallo in bocca.
Dovete restituirmi i miei anni!
I bambini se la cavano, inaspettatamente adulti, imbarazzati
dalla retorica, da questi resti di disperazione'
che nemmeno ha parole proprie.
E gli occhi dei vicini nelle maioliche del bagno!
Lei siede avvolta intorno al suo vuoto doloroso.
Cerca di proteggere la sua povertà con la schiena contro tutti quelli che hanno saputo.
DEN BEDRAGNA: BARA EN KRAFTLÖS KONTUR
Hon har alltså varit en annan i åtta år
utan att veta det.
Varje dag har varit ett missförstånd.
Hon klamrar vid hanfatet. Badrummet går över stag.
Det oehörda är att en eftermiddag
se åtta år av sitt liv bytas ut.
Barna har vetat. Och skonat sej. Den här kärleken
har tillhört hela bekantskapskretsen
en gemenskap full av pendlande antenner.
Bara hon har stått utanför.
Priset för allas skalbaggeskimrande lugn
är hennes förfalskade tillvaro.
Hon stirrar på det genomskinliga ansiktet i spegeln.
Det är fullständigt främmande.
Händerna som vitnar kring handfatet
inte just mer än sin vithet
är inte hennes. Hon kan inte behålla det här.
Och hon kräks upp alla ljugande minnesbilder:
detta halvljusa ansikte över henne
upplöst i lust och försäkringar
hans plötsliga ungdom - en utflykt i yrsnö och skratt
dessa mogna stunder i matbordets ljuskrets
då hans röst gjorde våningen verklig.
Hon kräks upp allt detta förfalskade liv
dessa dagar med lukt av gamla räkskal.
Sitter till sist på badrumsgolvet
fullständigt utblottad. Inget kvar av de åtta åren.
Bara smaken av metall i munnen.
Ni måste ge mej mina åtta år tillbaka!
Barna går undan, oväntat vuxna, generade
över retoriken, över dessa rester av förtvivlan
som inte ens har egna ord.
Och grannarnas ögon i badrumskaklet!
Hon sitter krökt kring sin molande tomhet.
Försöker skyla sitt armod med ryggen
mot alla dessa som vetat.

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