01/05/08

Panta rei

Due foto, lo stesso posto, sono passate una o forse due settimane

Avevo pensato di parlare di due altre foto, scattate per caso da uno che appena aveva comprato una macchinetta digitale e voleva soltanto provarla, mettendosi sul lato di una stradina in un piccolo paese aspettando la prima cosa che si avvicinasse. Nella prima foto si vede una ragazzina di forse dieci anni sulla sua bicicletta, lei è la vittima. Nella seconda, una macchina rossa che la segue e dentro si nasconde l'assassino.

Non sono le prime righe di un giallo ma è una vera, terribile storia, tutto si è svolto in un paese in Svezia meno di un mese fa uno dei primi giorni primaverili. L'assassino l'hanno beccato grazie al fotografo, "il testimone inconsapevole" e come se non bastasse con questo, grazie al DNA, l'hanno anche trovato colpevole di un altro omicidio, commesso otto anni fa. È molto difficile immaginarsi che la piccola non vedrà mai più una bella giornata di sole, non tornerà mai più a casa, grazie a una terribile coincidenza, perché quel mostro è passato a quel momento, un mostro che anche lui una volta era un bambino su una bicicletta. Quando vedo le mie foto penso che tutto cambia, panta rei, il tempo non si ferma mai, ed è bello che sia così ma invece quando vedo le due dell'assassino e la vittima, pubblicate in tutti i giornali non capisco perché non si può tornare indietro e cambiare la storia.

Che cosa è, il destino?

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