30/08/08

Gustav Vasa kyrka vs La Superga

A New York hanno il loro Little Italy mentre a Stoccolma, vicino al mio lavoro, ci si trova invece la chiesa di Gustav Vasa, inaugurato nel 1906.

A dire la verità, non ci sono ancora entrata e sono più di 20 anni che lavora nella zona. Alcuni mi dicono che la chiesa sarebbe stata una copia esatta di La Superga a Torino, altri che l'architetto (Agi Lindegren) avrebbe trovato l'ispirazione dalle chiese barocche italiane in genere.
Qualcuno ha visto la chiesa in foto anche in Italia?


21/08/08

Surströmming - Aringa fermentata

Il terzo giovedì del mese di agosto, da sempre una data importantissima per noi del Nord, finalmente se la trova nei supermercati, l'aringa fermentata dell'anno! Questa delicatezza non è molto apprezzata fuori la Svezia, anche se un buongustaio (italiano) dopo averla assaggiato esclamò: "Gorgonzola di pesce!" Ho trovato sul blog, Le ricette maledette, questo giudizio:

Il cibo più disgustoso del mondo
Sebbene io sia, a detta di coloro che mi conoscono, decisamente poco schizzinoso in fatto di cibo e abbastanza audace nello sperimentare bizzarrie culinarie di ogni sorta, sono rimasto esterrefatto dal fetido, disgustoso, rivoltante lezzo sprigionato da una latta di aringhe fermentate, delicatessen del nord della Svezia che ebbi l'opportunità di assaggiare quest'estate proprio nel paese scandinavo.
Mi limito a dirvi che si tratta di aringhe del Baltico che, private della testa e aggiunte solo di un insignificante pizzico di sale, vengono messe a fermentare in latte fino a che la pressione interna, creata dai miasmi della fermentazione, non deforma il recipiente al punto da renderlo oblungo (roba del genere da noi sarebbe illegale, e infatti è vietato trasportare tali latte su molti aerei di linea... questo la dice lunga). Andrebbero poi "gustate" all'aperto (la puzza renderebbe per sempre invivibile qualsiasi luogo chiuso) accompagnate con una sorta di piadina locale, cipolle rosse crude, patate novelle e panna acida. L'analisi organolettica? Odore di uovo marcio, pattumiera al sole d'agosto, carogna di nutria, alito di cane randagio, fogna di Calcutta, roba da conati di vomito. Eppure l'assaggiai.Se ho stuzzicato la vostra curiosità, sul blog de
L'Uomo Integrato, mio compagno di disavventura in quel frangente, potete trovare un dettagliato ed esauriente reportage di quella orrenda cena a base di surstromming (nome indigeno di tale atrocità culinaria). Da parte mia, aggiungerò solo che per settimane intere dopo avere mangiato quella prelibatezza il solo ricordo dell'odore che aveva il mio alito dopo un paio di bocconi di aringhe era sufficente a provocarmi nausea e a farmi perdere completamente l'appetito. E dire che io, di appetito, di solito ne ho parecchio.
A me invece piace un sacco!

10/08/08

Superstizione, religione, amuleti

Non sono religiosa, neanche atea, invece ho inventato un mio dio personale (o una mia) con cui faccio due chiacchiere ogni sera e ne sono molto contenta, onestamente io parlo e lui ascolta, paziente. Oltre ad aver creato un dio adatto proprio a me ho una raccolta di amuleti (ma gli oggetti variano) che mi daranno fortuna, una conchiglia, foto dei miei, il quadro di Alessandros ò megàlos, una bancanota di un'yuan, il gattino di maglia e così via.

Ieri ho creato il San Calogero fan club su Facebook in onore di Camilleri che lo tiene come il suo santino personale anche essendo ateo, molto carino. San Calogero è il santo con un libro in mano ed è anche di pelle nera, spero di un giorno poter partecipare alla festa in suo onore ad Agrigento.
Abbiamo tutti bisogno di qualcosa che ci rassicuri; un amuleto, una sigaretta, un psicoanalista, lo sguardo dell'amante, il prete, la mamma, un millione, il proprio bambino o magari la memoria della giornata più bella. Oggi mi accontento con la memoria di un pranzo con una persona particolare, basta per me e mi convince che il Paradiso esiste ma in questo mondo e non conviene aspettare un giorno migliore per fare questo o quello, sono altrettanta convinta che anche l'Inferno esiste nella pianeta terra, non è molto da fare, ehh:-)

P.S Oggi sono un po' stronzetta, presuntuosa vero:-)

04/08/08

La signora Peppina e Il Cane

Vi presento il cane, detto Il Cane, (c'era anche un gatto, detto Il Gatto, purtroppo amazzato e mangiato dall'altro cane, quel cattivo dei vicini, mi dispiace molto perché era un gatto bellissimo) deve essere il cane più gentile e amabile della Sicilia ed è il fedele compagno della signora Pippina. La signora P, 85 anni compiuti, è una persona che stimo moltissimo. Minuta, sempre vestita in nero, coi i capelli lunghissimi e gli occhi color celeste che mi guardano da un altro mondo. Quando eravamo vicine di casa, mi portava sempre delle aranche, le uova fresche, pomodori.... Ogni giorno va in collina per raccogliere erba per le sue capre e ritorna di sera con un saccone due volte più grande di lei! Passa davanti a casa mia, si ferma, non vuole mai mettersi seduta, neanche posa il sacconde per terra! Io invece, seduta comodamente sulla terrazza su una sedia, con un bicchiere di vino a portata di mano e un libro sul tavolo, ogni sera la stessa procedura, a volte leggo, a volte solo ad ammirare il tramonto. La signora P ha sempre vissuto in questo modo, sempre lavoro duro, vita semplice, è una persona che non si lamenta mai, non chiede mai niente da nessuno, se avessi io lo suo stesso carattere! Mi ha raccontato che da giovane ha lavorato per i Piccolo
I fratelli Piccolo, Casimiro, Agata Giovanna e Lucio, cugini di primo grado di Giuseppe Tomaso di Lampedusa, anche loro valgono un post, ma questa è tutta un'altra storia. Loro invece non hanno mai lavorato e gurdando la signora P e leggendo di loro mi chiedo se non sia meglio lavorare duro.

Sono felice di aver conosciuto la signora P e di aver fatto amicizia con lei, spero che ci vedremo ancora tante volte o come dice lei: "Se dio vuole"